Le mura
Opera dei Ciclopi o dell’uomo? Le mura di cinta, o mura ciclopiche, si ergono in vari punti di Cori, e con la loro imponenza raccontano di antiche leggende.
L’importante, a Cori, è sapersi perdere tra i vicoli.
Opera dei Ciclopi o dell’uomo? Le mura di cinta, o mura ciclopiche, si ergono in vari punti di Cori, e con la loro imponenza raccontano di antiche leggende.
Unica porta di Cori a conservare tracce antiche, porta Ninfina è fiancheggiata da via del Porticato, destinata all’accoglienza e alla difesa: affacciatevi ai finestroni, e vi sentirete guerrieri medievali.
Il ponte della Catena, con il suo arco in tufo poggiato sulla nuda roccia, è l’unico ponte romano visibile a Cori. Attraversatelo e vi troverete davanti uno dei panorami migliori sulla città.
Il Museo della Città e del Territorio accoglie nel chiostro di S. Oliva e nelle sale del convento agostiniano una ricca collezione di reperti che sapranno raccontarvi una storia affascinante, se vorrete ascoltarla…
Nascosta tra i vicoli, la chiesa di Santa Maria della Pietà racchiude come un’ostrica le sue perle: un antichissimo candelabro pasquale, un’urna antica per altare, dipinti seicenteschi e un organo di pregio.
Visibile da gran parte di Cori, il cinquecentesco convento di S. Francesco vi delizierà con la vista sulla città, ma se entrerete vi lascerà a bocca aperta con il suo ricco soffitto a cassettoni.
La chiesa dei S.S. Pietro e Paolo è moderna, ma dietro le sue vetrate colorate nasconde la testimonianza di una ferita ancora aperta, e un’urna romana di grande valore.
Aggrappato alle pendici del Monte Ginestra, il santuario della Madonna del Soccorso non solo offre una vista imperdibile, ma veglia su Cori come secoli fa la Vergine Maria vegliò sulla piccola Oliva.
Sono spesso piccole e nascoste tra i vicoli, le piazze più belle di Cori. Ma se avrete la pazienza di cercarle, sapranno ricompensarvi con scorci caratteristici, panorami inaspettati e palazzi signorili delle famiglie più in vista della città.