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La Cappella dell'Annunziata

L’oratorio della Santissima Annunziata, monumento nazionale di grande importanza ora appartenente al polo museale del Lazio, sorge ai margini della strada che nel medioevo collegava Cori a Velletri e da qui a Roma. Venne costruito tra il 1410 e il 1413 con il patrocinio di un cardinale di origine castigliana, Pedro Fernández de Frìas, del quale si ammira lo stemma dipinto al lato dell’episodio dell’annunciazione, sulla parete d’altare e a cui si riferisce l’epigrafe commemorativa in facciata. Questo personaggio strinse rapporti con Cori in un momento burrascoso ed instabile, dato dalla presenza delle truppe di Ladislao di Durazzo nella regione della Marittima.

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Da qui la decisione di fondare l’oratorio, accanto alla già esistente chiesetta rupestre di S. Silvestro, anche come affermazione del controllo dell’area in un delicato gioco di equilibri politici. Il ciclo di affreschi presenta scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, ispirate al programma figurativo dell’antica Basilica Vaticana, di cui il de Frìas ricoprì la carica di arciprete nel 1412: le scene, scandite da sottili colonnine, sono organizzate secondo registri riferibili a maestranze diverse, che si susseguirono fino agli anni Trenta circa del 1400. La prima maestranza laziale di cultura umbra affrescò la parete d’altare, la volta e i registri superiori delle pareti laterali. Alla morte del de Frìas, avvenuta nel 1426, due influenti cardinali di origine spagnola decisero di portare a termine il ciclo pittorico: Alfonso Carillo de Albornoz e Juan Cervantes de Lora, dei quali si ritrovano gli stemmi sulla parete sud della cappella, commissionarono i lavori ad una ben più elevata maestranza tardogotica, alla quale si devono soprattutto le figure degli Apostoli nel registro inferiore.

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Contestualmente il comune di Cori, del quale si ammira in facciata l’esempio più antico di stemma scolpito, affidò a Pietro Coleberti da Priverno la realizzazione del grande affresco di Giudizio Universale nella controfacciata, ultimato da un suo stretto collaboratore.

Tra il XVII e il XVIII secolo la cappella fu oggetto di lavori di restauro e rifacimenti, che interessarono anche la chiesa di Silvestro e la costruzione della torre campanaria nel 1726.

POLIS-È-MIA – codice unico progetto F82JI7000100001 – con D.D. G14038 del 18/10/2017 parte di “Giovani 2017: Aggregazione, prevenzione e supporto”

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