Il prosciutto cotto al vino di Cori è unico nel suo genere, una specialità tutta corese nata dal matrimonio felice tra i migliori prosciutti locali e il vino bianco del paese.
Unico nel suo genere
“Solo” un prosciutto cotto? Niente affatto. Il prosciutto cotto al vino di Cori vanta una preparazione unica nel suo genere: dopo una stagionatura di 16 mesi, il coscio di maiale, di solito di 9-12 kg, viene avvolto nel fieno di erba medica, aromatizzato con salvia e rosmarino e cotto nel vino bianco di Cori. Il risultato? Una delizia aromatica che si taglia rigorosamente a mano, magari accompagnato da qualche oliva da tavola e un buon bicchiere di vino. Non a caso, è iscritto nell’Elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Lazio.
Il “Prosciutto della Madonna”
Benché l’origine della ricetta sia ignota, pare che il prosciutto cotto al vino faccia parte della tradizione culinaria corese fin dai primi del Novecento. Un tempo era una specialità tipica dei festeggiamenti della Madonna del Soccorso, che cadono ogni anno la seconda domenica di maggio. Per questo era chiamato anche “Prosciutto della Madonna”. E da allora non molto è cambiato: la Festa della Madonna del Soccorso resta l’occasione migliore per gustarlo. Aggirandovi tra i banchi gastronomici radunati in piazza Signina, allettati dalle fragranze del prosciutto e della porchetta che aleggiano nell’aria, potrete scegliere tra diversi rivenditori. Ma se avete mancato la data non disperate: il prosciutto cotto al vino di Cori si trova tutto l’anno in molti ristoranti coresi e presso alcuni produttori locali.