Il Museo della Città e del Territorio accoglie nel chiostro di S. Oliva e nelle sale del convento agostiniano una ricca collezione di reperti che sapranno raccontarvi una storia affascinante, se vorrete ascoltarla…
La visita di Cori non potrà dirsi completa senza il Museo della città e del territorio, inaugurato nel 2000. L’ingresso vale la pena anche solo per la struttura che lo accoglie: il convento degli agostiniani con il suo magnifico chiostro. Ma non fermatevi a questo, perché vi privereste di molte delle sorprese che il museo ha in serbo per i visitatori. Qui tutto quello che avete visto passeggiando per le vie della città prende forma e acquista senso, lasciando correre l’immaginazione.
Le ricostruzioni dei templi d’Ercole e dei Dioscuri in tutto il loro antico splendore, volti di donne velate ritrovati nel tempio d’Ercole, frammenti delle imponenti statue di Castore e Polluce del tempio dei Dioscuri, i bacini policromi del campanile di S. Oliva, una riproduzione della Minerva in porfido ritrovata nel foro (l’originale è in piazza del Campidoglio a Roma), un monumentale capitello corinzio rinvenuto di recente, resti del tempio arcaico di Caprifico (Cisterna di Latina), bronzi e ceramiche della necropoli e della stipe votiva di Caracupa-Valvisciolo (Sermoneta) sono solo alcune delle meraviglie della collezione. E ancora, monete antiche, informazioni sul paesaggio, video, iscrizioni, plastici, documenti d’archivio contribuiscono a raccontare la storia della città e del suo territorio attraverso ben 35 secoli, per oltre 1000 mq di superficie.