A Cori la vinificazione è un’arte di lungo corso, nata dalla secolare sapienza contadina, ma affinata nel tempo. Oggi le tre principali cantine di Cori, Cincinnato, Marco Carpineti e Pietrapinta, ricoprono un ruolo di primo piano nell’enologia nazionale.
Cincinnato
Al culmine della gloria, il condottiero romano Cincinnato si ritirò a coltivare le sue terre, situate, pare, nelle nostre zone. E divenne un simbolo di fedeltà alla terra. Per questo oggi dà il nome alla cantina Cincinnato, fondata nel 1947 da una cooperativa di contadini che ora conta oltre 250 soci. La sfida era grande: rivalutare i tradizionali vitigni locali, come il Nero Buono e il Bellone, alla luce delle innovazioni tecnologiche attuali. E gli sforzi dei soci, per lo più contadini coresi con piccoli appezzamenti, sono stati ripagati: nel tempo la cantina Cincinnato ha sostenuto e ottenuto il riconoscimento delle Doc Cori Rosso e Cori Bianco e oggi dalle uve locali ricava vini molto apprezzati come il Castore (Bellone) e l’Ercole (Nero Buono). L’azienda produce anche olio extravergine della locale oliva Itrana. Di recente la cantina Cincinnato ha restaurato un pittoresco casale ottocentesco, adibito ad agriturismo con ristorante annesso.
Degustazione, acquisto e visite: per l’acquisto la cantina è aperta lun-sab 8-13, 15-18 e dom 9,30-13. Visite e degustazioni su appuntamento.
Marco Carpineti
L’azienda appartiene alla famiglia Carpineti da generazioni, ma è stato Marco, nel 1994, a darle l’impronta peculiare che oggi la distingue: l’impegno nel rilancio dei vitigni locali, con metodi rigorosamente biologici. Tra le uve riportate in auge, il Nero Buono, da cui prende vita il vino Apolide, e il Greco, in passato coltivato a Cori in due varietà e in seguito quasi abbandonato per la scarsa produttività e le difficoltà di coltivazione. Del tutto biologica, l’azienda punta su un connubio fra innovazione e metodi tradizionali dei contadini di un tempo, nel massimo rispetto della terra. Per questo Marco Carpineti ha scelto di sostituire i trattori con il lavoro dei cavalli, recuperando l’antica razza italiana da lavoro TPR. La cantina produce anche olio solo Itrana.
Degustazione, acquisto e visite: lun-dom; visite e degustazioni su prenotazione.
Pietra Pinta
Secondo la leggenda nella zona di Cori chiamata “Pietrapinta” si combatté tra i sostenitori di Mario e di Silla una battaglia talmente cruenta che in sua memoria una pietra fu dipinta di porpora. Di qui, il nome della cantina e dell’area in cui sorge: Pietra Pinta. Dal 1880 l’azienda produce vino e olio, con metodi biologici e tradizionali. Accanto agli autoctoni, come il Nero Buono, il Bellone, il Greco, la Falanghina puntinata del Lazio, il Procanico, la cantina Pietra Pinta si distingue per la coltivazione di vitigni internazionali importanti, quali Shiraz, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Viognier. Tra i vini di punta, il Colle Amato (100% Nero Buono) e il Costa Vecchia (Nero Buono, Montepulciano e Cesanese, con aggiunta di Merlot e Petit Verdot).
Degustazione, acquisto e visite: su appuntamento