Scoprire Cori

Sito ufficiale del Turismo della Città di Cori

Il Carosello: la sfilata storica, la corsa, le taverne

Il Carosello di Cori è un rito che vi coinvolgerà per un’intera giornata: osservate la sfilata storica tra i vicoli, lasciatevi prendere dall’emozione delle tifoserie durante la corsa all’anello e non dimenticate la cena propiziatoria in una taverna di porta, la sera prima del palio.

 

La sfilata storica

Dame e cavalieri sfilano per i vicoli con i ricchi vestiti cinquecenteschi e il portamento signorile, e di colpo Cori torna indietro di cinquecento anni, e voi con lei. Se volete vivere il Carosello storico da veri coresi, cercate una posizione con una buona visuale e godetevi la sfilata tra le vie del paese, applaudite il priore di ogni porta e ammirate la priora, di gran lunga la più scenografica, senza dimenticare galantuomini, damigelle, consiglieri, popolani…

Apre il corteo storico la Comunità (colori giallo e rosso), seguita dalle tre porte: Signina (giallo e verde), Ninfina (rosso e blu) e Romana (giallo e celeste).

 

La Comunità comprende le figure che amministravano la città nel complesso ed erano, in ordine di comparsa:

  • il Vessillifero con il Gonfalone del comune
  • il Capitano Generale (capo delle milizie) a cavallo, scortato dagli Armigeri e dal Barbaresco
  • i Valletti che esibiscono il palio da consegnare alla porta vincente
  • il Podestà, il magistrato più importante della città: eletto dal Senato di Roma (dal 1512), giurava fedeltà allo Statuto comunale e restava in carica 6 mesi. Al termine del mandato, il suo operato veniva giudicato dai Sindacatori
  • il Giudice, amministratore della giustizia e quindi, per legge, rigorosamente non corese
  • il Notaio dei Malefici, il Notaio del Banco Civile e il Notaio dei Cancellieri, addetti a verbalizzare, rispettivamente, gli atti giudiziari penali, gli atti giudiziari civili e le deliberazioni dei priori e dei consigli cittadini
  • il Camerlengo, responsabile delle casse comunali, con gli Armigeri
  • il Bargello e i Birri, incaricati di far rispettare l’ordine pubblico.

 

Dopo la comunità sfilano i figuranti delle tre porte:

  • il Vessillifero con lo stemma della Porta
  • il Capitano a cavallo (che addestrava le milizie della Porta) con il Barbaresco
  • gli Archibugeri
  • i Valletti con lo stemma e le chiavi della Porta
  • il Priore: la maggiore autorità della Porta perché era il magistrato preposto all’amministrazione del rione. Ogni priore restava in carica 4 mesi. Tutti i priori dell’anno (9 in tutto) venivano estratti a sorte la prima domenica di ottobre nella chiesa di S. Oliva. Tutte le domeniche i priori in carica sfilavano per le vie insieme al Podestà, al Giudice e ai Birri per risolvere piccoli problemi e dirimere le controversie.
  • i Consiglieri in toga: erano 6 per ogni porta ed erano eletti direttamente dal priore. I consiglieri delle tre porte (18 in tutto) componevano il Consiglio Particolare, a cui spettavano le decisioni amministrative.
  • la Priora: il vero catalizzatore dell’attenzione di ogni porta, sebbene priva di poteri amministrativi. (Le donne, è vero, sono una licenza poetica, perché non facevano parte del corteo originario, ma volete mettere la meraviglia dei loro abiti e delle acconciature, mentre avanzano maestose sul selciato?)
  • le Damigelle, le Dame e i Gentiluomini
  • gli Armigeri a cavallo
  • Cavalieri (3 titolari + una riserva): acclamatissimi dalle tifoserie, saranno loro a contendersi il palio durante la corsa all’anello che segue la sfilata.

 

La corsa all’anello

E alla fine, il momento più atteso dai cittadini coresi: il palio. A conclusione della sfilata storica, i cavalieri delle tre porte si sfidano in una corsa all’anello. I tre cavalieri di ciascuna porta corrono quattro volte ciascuno, per un totale di 36 corse. Ogni cavaliere deve infilare al galoppo un anello di pochi centimetri di diametro, restando entro un tempo massimo stabilito in precedenza. E tra l’eccitazione generale, gli sfottò ingegnosi delle tifoserie e l’atmosfera festosa, senza accorgervene vi ritroverete a trattenere il fiato, mentre il cavallo corre sulla pista fino all’anello sospeso.

 

Le taverne

Non potrete dire di aver davvero vissuto il palio di Cori se non avrete cenato nelle tre taverne di porta, allestite da ciascuna porta in un punto caratteristico del proprio rione. Qui il cibo è casereccio, il vino buono, il contesto scenografico e la compagnia animata. Seduti in lunghe tavolate di legno, tra cori e battute, non riuscirete a restare indifferenti. Soprattutto se ci andrete durante la cena propiziatoria, la sera prima di ogni palio, o vi mischierete alle tifoserie in festa della porta che ha vinto.

Potrebbe interessarti anche