Un borgo rurale rinascimentale, una chiesa che cela un Bambinello intagliato, si dice, nel legno del Getsèmani, un lago vulcanico dichiarato monumento naturale: Giulianello, frazione di Cori, offre una suggestiva passeggiata tra natura, storia e religione.
Giulianello, a pochi chilometri da Cori, è un piccolo borgo rinascimentale che racchiude molto: una lunga storia che parla di feudalesimo, un
lago pittoresco e perfino un mistero religioso. Dapprima fondo della famiglia Iulia, la stessa di Giulio Cesare (il nome attuale viene infatti da “
Fundus Julianus”), a partire dall’XI secolo si trasformò in un feudo dotato di mura e di un castello, che offriva rifugio alla popolazione locale.
Il centro storico
Il centro storico conserva ancora la struttura che gli conferirono i Conti e poi i Salviati, signori di Giulianello tra il Cinquecento e la fine del Settecento. Alla piazza principale si accede attraverso un’imponente porta nelle mura, progettate nel XVI sec. da Giovan Battista da Sangallo, fratello del più celebre Antonio da Sangallo.
La piazza è dominata dal possente
Palazzo Salviati (chiuso al pubblico), che conserva ancora le forme e i colori cinquecenteschi. Tutt’intorno, sorgono gli edifici fatti costruire nei secoli dai Salviati per le attività rurali dei giulianesi: lo “stallone” (sulla piazza, quasi di fronte al palazzo), l’ex granaio per il frumento (sullo stipite opposto della porta) e, al piano inferiore, la “cantinaccia” per il vino e l’olio.
Il mistero del Bambinello di Giulianello
La
chiesa di S. Giovanni Battista, con facciata barocca su una pianta cinquecentesca, accoglie all’interno una statua del Bambinello al centro di un fitto mistero. Secondo la tradizione, la scultura, datata al XVI sec. e venerata qui dal 1768, sarebbe stata intagliata nel legno di un ulivo del giardino del Getsèmani. Tuttavia, un’icona molto simile, risalente allo stesso periodo, era custodita a Roma presso l’Ara Coeli, da dove fu trafugata nel 1994 e mai più ritrovata. Sulle due opere si intrecciano varie leggende secondo cui una sarebbe copia dell’altra, ma è impossibile stabilire quale sia l’originale. I giulianesi rendono omaggio al proprio Bambinello ogni anno il 6 gennaio, durante la cerimonia del “
Bacio del Bambinello”: la mattina la statua viene portata in processione per le vie del paese e poi esposta ai fedeli perché possano baciarla. Nel 1998 il Bambinello è stato benedetto da Giovanni Paolo II.
La Beata Vergine Maria della Consolazione
Lungo via Artena, all’altezza del cimitero, sorge la chiesa rurale della
Madonna della Consolazione, detta anche “Madonnella”. Edificata nel 1616, nel 1706 fu teatro di un prodigio, che i giulianesi ricordano con un
pellegrinaggio alla chiesa la notte del 14 agosto e il giorno del 15.
Il ponte della ferrovia
Appena fuori dal borgo, in direzione di Velletri, sorge ancora il vecchio ponte della ferrovia: la linea collegava Roma ai paesi dell’entroterra lepino dal 1892. Danneggiata dalla guerra e via via meno frequentata, fu dismessa nel 1958.